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LO SPORT E L’ACQUISIZIONE DELL’INDIPENDENZA

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“I più grandi doni che puoi dare ai tuoi figli sono le radici della responsabilità e le ali dell’indipendenza.” (Denis Waitley)

Ognuno di noi ha attraversato quella fase in cui si è rivolto ai propri genitori, sostenendo con orgoglio ed entusiasmo: “mamma, papà, non sono più una bambina/o, posso farlo da sola/o!”.

E lì sono iniziati i guai: è stato facile urlarlo a gran voce, ma poi i nostri genitori hanno cominciato ad avere sempre più pretese, tale da farci acquisire quell’indipendenza tanto desiderata: “metti a posto la tua camera”, “prepara la cartella per domani”, “da una mano in cucina”, “vieni con me a fare la spesa” … (pensandoci adesso, era bello essere considerati piccoli!).

Crescere e acquisire indipendenza, comporta responsabilità, impegni e doveri: in questo lungo percorso, risulta fondamentale il supporto che ogni giorno diamo ai nostri ragazzi, come genitori, coach ed educatori. Siamo il loro punto di riferimento, il loro porto sicuro: progressivamente, impareranno a salpare l’ancora e lasciare il porto.

La pratica sportiva regolare può essere considerata un ottimo campo in cui sperimentare e sviluppare progressivamente autonomia. Tanto per cominciare, per i più giovani, preparare lo zaino di scuola e il borsone con tutto il necessario per l’allenamento del giorno dopo. O ancora per noi ballerini, il necessario per la giornata di gara: dal vestito al make-up, dalla divisa della squadra alle spille per attaccare il numero. Un ottimo esercizio per sostenere i nostri ragazzi potrebbe essere quello di preparare insieme una lista scritta, così da poterla poi lasciare a loro da consultare in autonomia.

Progressivamente, acquisiranno una maggiore indipendenza anche a livello organizzativo, gestendo gli impegni scolastici, sportivi, familiari e relazionali. Il punto di partenza potrebbe essere quello di creare insieme a loro una tabella scritta settimanale, da posizionare in casa in un punto visibile a tutta la famiglia (il mio frigo è pieno di tabelle!). Il mio consiglio è quello di inserire nella tabella tutti gli impegni dei vostri ragazzi, a livello scolastico, ma anche e soprattutto le attività inerenti svago e tempo libero. Questo per evidenziare l’importanza e il valore che attribuite ad ogni suo momento, e, di conseguenza, supportarlo nell’imparare ad organizzare al meglio il suo tempo: le ore di scuola e dello studio a casa, gli impegni sportivi, le uscite con gli amici e con la propria famiglia.

Progressivamente, anche voi genitori imparerete a lasciare partire la barca: il contesto sportivo è un luogo sicuro e protetto in cui i nostri ragazzi sono i protagonisti, avendo la possibilità di sperimentare, sbagliare e ricominciare.   

 

Matilde Poluzzi
atleta agonista di danza sportiva, laureata in Psicologia scolastica e di comunità

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