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GENITORI A SCUOLA DI SPORT

“I giovani non sono vasi da riempire, ma fiaccole da accendere”(Plutarco)

 

Cari genitori, oggi non parleremo di cosa vuole dire essere un padre o una madre, sono certa che quello lo sapete già fare benissimo, senza bisogno delle mie parole.

Oggi parleremo di quello che è l’importante ruolo dei genitori all’interno del contesto sportivo. Non vi nego che è sicuramente un ruolo molto delicato, ma fondamentale per il percorso sportivo dei vostri figli.

Ahimè, devo subito mettere in chiaro che la prima e l’ultima parola spettano sempre all’allenatore, perché è proprio lui ad assumere il ruolo di educatore, guida e facilitatore all’interno del contesto sportivo. Per vostro figlio/a ciò che dice l’allenatore, è legge! Ed è giusto che sia così! Come a scuola ci sono gli insegnanti, nello sport ci sono gli allenatori. Ed è qui che vi chiedo il primo grande sforzo: AFFIDIAMOCI AGLI ALLENATORI! Sì, dico proprio a voi genitori: fareste bene ad affidarvi, in quanto l’allenatore sa cosa è meglio per il suo atleta, e sono certa che, se mai gli chiederete spiegazioni in merito a una decisione presa, non avrà problemi ad offrirvi un confronto. Reputo infatti fondamentale un CONFRONTO ATTIVO tra allenatori e genitori: il vostro obiettivo comune è il benessere del giovane, che è un figlio, un atleta, ma soprattutto una persona che ha bisogno di un SOSTEGNO e SUPPORTO CONDIVISO dalle sue figure di riferimento, ovvero i propri genitori e i propri allenatori/insegnanti.

Ricordate sempre che il contesto sportivo è il suo spazio, uno spazio in cui può sentirsi libero di esprimersi, sperimentare, sbagliare e crescere. E allora, state sempre al suo fianco, SUPPORTANDOLO (e molto spesso sopportandolo) nel suo percorso di crescita come atleta, qualsiasi sia il suo livello. Accompagnatelo se potete alle competizioni o alle partite, ma senza mai invadere i suoi spazi: prima di entrare in pista o in campo, siate certi che lui/lei butterà sempre un occhio verso gli spalti in cerca del vostro sguardo, in cerca di un cenno di incoraggiamento. Al termine della competizione, fate i genitori: “come ti senti?”, “ti sei divertito?”. Lasciate i commenti tecnici agli allenatori: non importa che abbia vinto o perso, che abbia giocato bene o male. Quello che deve interessare a voi genitori è che vostro figlio/a si sia DIVERTITO!

Aiutiamolo, incoraggiamolo… Non alleniamolo!

 

Matilde Poluzzi

atleta agonista di danza sportiva,

laureata in Psicologia scolastica e di comunità

 

TRASFORMARE LE SCONFITTE IN UN’OPPORTUNITA’!

TRASFORMARE LE SCONFITTE IN UN’OPPORTUNITA’!

 

Vedere qualcuno sollevare il trofeo per la terza volta, stando lì, è un momento emotivamente difficile. Non c’è niente che desidero di più che tenere uno di questi trofei tra le mani!

Farò tutto il possibile per competere con loro e alzare il trofeo!

 

ALEXANDER ZVEREV non ha vinto gli Australian Open, ma ci ha trasmesso il vero spirito sportivo. Un grande CAMPIONE che ci ha dimostrato come affrontare le sconfitte e i fallimenti con una MENTALITA’ POSITIVA: il risultato arriverà, se non oggi, domani, ma l’obiettivo più importante è NON ARRENDERSI E CONTINUARE A DARE IL MEGLIO DI SE’!

Il fallimento è parte della quotidianità di tutti noi: un brutto voto a scuola, un errore a lavoro, una parola sbagliata con una persona cara…

L’aspetto più rilevante non è il fallimento in sé, ma come reagiamo davanti ad esso: le sconfitte devono essere un’importante opportunità di RIFLESSIONE, INSEGNAMENTO e CRESCITA!

Quando si attraversa un fallimento è necessario non essere troppo severi con se stessi: ammettere l’errore è corretto, ma il rimuginarci continuamente sopra non ci aiuterà.

  • “Perché ho sbagliato?”
  • “Quali obiettivi posso fissare per migliorare e non incorrere di nuovo nello stesso errore?”

Una riflessione attenta e propositiva è fondamentale per poter sfruttare al meglio il fallimento e trasformarlo in un’opportunità di crescita… Il famoso detto “Sbagliando si impara”!

Di grande aiuto risulta anche il SUPPORTO EMOTIVO da parte di persone fidate: confrontarsi con il proprio coach e con i propri compagni di squadra può essere un’ottima opportunità per sperimentare ed elaborare punti di vista differenti dal proprio.

Come ci ha dimostrato Sinner, anche il supporto da parte di un avversario può essere fonte di INCORAGGIAMENTO: “…Noi alla fine siamo compagni e credo che un aiuto da un altro compagno può dare una mano!”

Insegniamo ai nostri giovani atleti a non temere il fallimento: aiutiamoli ad accettare l’errore e utilizzarlo come chiave per trasformarli in uno STRUMENTO DI CRESCITA PERSONALE!

 

“La nostra gloria più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarci ogni volta che cadiamo” – Nelson Mandela

 

Matilde Poluzzi

Ex atleta di danza sportiva

Esperta in Psicologia dello Sport

UNO PER TUTTI, TUTTI PER UNO – OLIMPIARDI 2024

Quanto è importante per i nostri atleti un ambiente supportivo e aggregante?!

In un contesto competitivo, in cui i ragazzi si trovano spesso a gareggiare l’uno contro l'altro, risulta fondamentale lavorare sulla coesione sociale e sul senso di appartenenza alla comunitá.

Ho voluto così dare vita al progetto delle OlimpiaRDi, creando un momento di condivisione, aperto a tutta la comunità sportiva, per inaugurare la nuova stagione agonistica. Sono voluta uscire dagli schemi, proponendo un'attività di team building che coinvolgesse tutti gli agonisti di Ritmo Danza e le loro famiglie. Attraverso il filo conduttore della danza sportiva, i partecipanti si sono cimentati in diverse attività, mettendosi in gioco e collaborando tra di loro. 

Reputo che, in una comunità sportiva eterogenea come quella di Ritmo Danza (per differenze di età, categorie ed esperienza), sia importante, attraverso questi progetti, sostenere e contribuire al BENESSERE MENTALE dei suoi membri. In particolare, per gli atleti, una prestazione eccellente è il prodotto di una preparazione globale, suddivisibile in quattro macroaree: atletica, tecnica, tattico-strategica e mentale. Al tempo stesso, anche l’armonia del contesto in cui gli atleti sono inseriti quotidianamente assume un importante ruolo: un ambiente facilitante, quindi supportivo e aggregante, contribuisce al BENESSERE della PERSONA e di conseguenza va ad influire sulla PRESTAZIONE dell’ATLETA.

In occasione delle OlimpiaRDi, i partecipanti si sono cimentati in diverse attività, mettendosi in gioco e collaborando tra di loro: agonisti di ogni età e genitori hanno vissuto un'esperienza diversa dal solito, condividendo la pista da ballo e uscendo dalla loro zona di comfort. Dalla suddivisione in squadre miste rappresentanti Stati di tutto il mondo, alla preparazione del proprio inno, alle sfide a suon di tango e di jive… Sono risultate necessarie la capacità di collaborare, porsi in ascolto dell’Altro e sapersi mettere in gioco, con spirito di iniziativa ed entusiasmo. Come ci ha insegnato Michael Jordan, “Il talento fa vincere le partite, ma l’intelligenza e il LAVORO DI SQUADRA fanno vincere i campionati”.

 

Sono molto entusiasta della bella atmosfera che si e' creata alle OlimpiaRDi: reputo che queste tipologie di attività siano altamente formative ed aggreganti, incidendo positivamente sull'empowerment della comunità sportiva.

Sono fiduciosa di dare vita in futuro a nuovi progetti affini, proponendo attività particolari e inusuali, tali da permettere ai partecipanti di uscire dalla propria comfort zone, sperimentare e lavorare in rete, con l'obiettivo di rafforzare la COESIONE DEL GRUPPO e l’EFFICACIA COLLETTIVA.

 

“Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, LAVORARE INSIEME UN SUCCESSO”

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